giovedì 16 giugno 2011

GARBO - IL MAESTRO DELLA NEW WAVE ITALIANA

Chi ha detto, che la musica alternativa di qualità, proviene solo da artisti stranieri? L’artista di cui mi accingo a parlarvi, smentisce clamorosamente, questo superficiale luogo comune. Garbo(vero nome Renato Abate), rappresenta tuttora, a mio modesto parere, il maggior esponente della new wave italiana. La scelta del nome d’arte, è il risultato di un’esperienza, presso un ufficio anagrafico, nelle cui liste, il cognome Garbo(tipico del Veneto) era alquanto ricorrente. Nato a Milano nel 1958, s’impone sulla scena musicale alternativa, già con l’album d’esordio “A Berlino…va bene”, pubblicato dalla EMI nel 1981, contenente il singolo omonimo, che scala rapidamente le classifiche. Il 1982 è già pronto il nuovo album “Scortati(forse il suo lavoro migliore)”, contenente, oltre al brano omonimo, i singoli “Vorrei Regnare” e “Generazione(la mia preferita e, sempre a mio modesto parere, un autentico gioiello della new wave made in Italy)”. Il successo del cantante e autore milanese, è in costane ascesa. Nel 1984 si propone al Festival di Sanremo con la splendida Radioclima, vincendo meritatamente il Premio della Critica, e risultando l’unica personalità di rilievo, nell’ambito del suo genere, ad aggiudicarsi un premio così prestigioso. In seguito ahimè, Garbo decide di abbandonare le atmosfere elettroniche, che gli avevano permesso, di accattivarsi la simpatia di una folta schiera di fan, preferendo addentrarsi in una nuova fase sperimentale. Da questo suo desiderio di ricerca, scaturiscono “Cose Veloci(1985)”, col quale si ripresenta al Festival di Sanremo, e l’album “Il Fiume”, il cui singolo omonimo ottiene un grande successo di pubblico. La sperimentazione continua negli anni successivi, nei quali Garbo offre il suo talento a numerose etichette indipendenti. Di questo periodo, va segnalato “Up the line(1997)”, edito dalla Discipline, col singolo omonimo cantato in inglese, quindi “Grandi Giorni(1998)”, raccolta di vecchie e nuove tracce, tra cui il singolo omonimo, rilasciato dalla FRI, l’etichetta di Claudio Cecchetto, poi ancora “Blu(2002)”, pubblicata da Mescal/Sony, contenente i bellissimi “Un Bacio Falso” e “Migliaia di Rose”, che rappresentano, con mio incommensurabile gaudio, un ritorno al pop elettronico, che lo aveva reso tanto famoso, “Gialloelettrico(2005)”, contenente il singolo “Onda Elettrica”, distribuito dalla rediviva Discipline, ed infine “Come il vetro(2008)”, pubblicato da Discipline/Mescal/Venus, che insieme a “Blue” e “Gialloelettrico”, rappresenta la trilogia cromatica, fortemente voluta dall’artista. Nel 2006 gli viene dedicato, a suo tributo, un album doppio dal titolo ConGarbo, che vede la partecipazione di band del calibro dei Baustelle, Bluvertigo, Krisma. Per chi invece desidera, innanzitutto, avere un’idea panoramica del suo lavoro, consiglio la raccolta “Garbo: The Best of Platinum(2007)”, distribuito dalla EMI, contenente i singoli incisi dal 1981 al 1987, più la versione di “Radioclima (Electroclima Mix)” del 2004. Mi auguro vivamente, che Garbo torni quanto prima alla ribalta, con le melodie elettroniche, che gli hanno fatto guadagnare l’affetto e la simpatia, di tanti della mia generazione, ma il cui apprezzamento, ne sono convinto, giungerebbe anche dai giovani d’oggi. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

venerdì 20 maggio 2011

KIRLIAN CAMERA - DARK ELETTRONICO MADE IN ITALY

Nati in Italia nel 1980, grazie al genio creativo di Angelo Bergamini, sono la prima band italiana, ad aver firmato un contratto discografico con la Virgin Records. Il nome scelto dalla band, è un riferimento all’effetto Kirlian, tecnica utilizzata nel campo della fotografia biopsichica, che si ottiene applicando un’alta tensione elettrica ad una pellicola fotografica. La formazione ha subito nel tempo numerose sostituzioni, col succedersi di varie vocalist, tra cui Emilia Lo Jacono e Barbara Boffelli, fino a stabilizzarsi come duo nel 1999, quando al polistrumentista Angelo Bergamini, si affiancherà la bella e brava Elena Alice Fossi. Attivi dal 1979 col nome Suicide Commando, inizialmente la loro musica era un sinth-pop dai ritmi dance, ma il sound autentico, che rientra nel genere dark elettronico(o se preferite electro-goth), e caratterizzerà nettamente i Kirlian Camera, prenderà forma l’anno successivo, ed è rappresentato dall’uso quasi esclusivo dei sintetizzatori, impiegati al servizio di accattivanti melodie, dai toni decisamente crepuscolari, dove la splendida voce della Fossi, risulta l’elemento narrante ideale.
Il 26 aprile 1999, furono coinvolti nell’inchiesta sul Movimento Gotico, fomentata dal sociologo tedesco Alfred Chobert, che in un intervista sul popolare settimanale Der Spiegel(Lo Specchio), integrata ad un articolo sul massacro della Colombine High School, cita la band insieme ai Death in June ed i Boyd Rice, affermando la presenza di elementi neo-fascisti nei loro brani. Angelo Bergamini si è difeso, affermando innanzitutto, l’estraneità dei Kirlian Camera a qualsiasi associazione politica di estrema destra, avvalorata dalla presenza nelle loro canzoni, di testi scritti dal poeta ebraico--tedesco August Strumm. Inoltre alla band, non è mai stata data la possibilità di replica su Der Spiegel, e le accuse a loro carico, hanno causato la cancellazione di numerosi concerti dal vivo, fino al 2002. Non è certo la prima volta, che una gothic band viene accusata di simpatizzare per l’ideologia fascista. Accadde anche ai mitici Joy Division, ma è sufficiente leggere il contenuto di Walked in Line e No Love Lost, per comprendere quanto profondo, fosse il disprezzo di Ian Curtis per l’antisemitismo. La discografia dei Kirlian Camera è alquanto generosa, includendo anche numerosi mini-album e bootleg. Per chi vuole avere una bella panoramica della band, raccomando, senz’ombra di dubbio, la raccolta Odissey Europa del 2009, contenente brani storici come Blue Room, Eclipse, Ascension, Edges, K-Pax e, naturalmente, Heldenplatz, brano che ha conferito grande notorietà alla band. L’antologia in questione, è disponibile sia come double-cd, che nella versione
4cd-box set(quest’ultima include rarità, versioni unreleased, poster e booklet deluxe).
I Kirlian Camera, apprezzati nel resto d’Europa, ma poco noti in madrepatria, sono l’ennesima dimostrazione(in questo caso però particolarmente autorevole), di come la musica alternativa al genere commerciale, qui in Italia, incontri grosse difficoltà ad essere divulgata, restando relegata nell’ambito di pochi club. Voglio sperare, che il loro notevole talento riesca, prima o poi, a sbloccare una situazione, adesso decisamente stagnante. Per il momento è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

martedì 26 aprile 2011

THE MISSION - DARK E MISTICISMO

Nacquero nel 1986, da una costola dei Sisters of Mercy, più precisamente dall'abbandono di Wayne Hussey e Craig Adams, che diventeranno rispettivamente voce e basso della neonata band. Il nome pensato inizialmente era Sisterhood, che però non piacque a Andrew Eldritch, leader dei Sisters of Mercy, i cui fan venivano chiamati nello stesso modo. Ne scaturì una causa legale, che vide Eldritch vincitore. La scelta di The Mission(The Mission UK in America, al fine di evitare l'omonimia con una band di quel continente), ha tre origini possibili:
1) i genitori di Wayne, entrambi mormoni, avrebbero voluto che il figlio diventasse missionario;
2) Mission è la marca di altoparlanti preferita da Mick Brown(batterista della band fino al 1996);
3) un album pianificato in precedenza con Eldritch, doveva intitolarsi Left on Mission and Revenge.
The Mission rappresenta, insieme ad altre band, tra cui i ripudiati Sisters of Mercy, Bauhaus, The Cure e Joy Division, una pietra miliare della scena gothic rock(o dark) britannica e mondiale. Il loro sound è denso di misticismo, proposto sia in chiave romantica, che con impeto irrefrenabile e travolgente. La loro carriera ha visto consensi a livello planetario, alternarsi a forti delusioni da parte dei fan più affezionati, specialmente in merito agli ultimi lavori. La band si è sempre avvalsa di ottimi musicisti, ma soggetta a frequenti defezioni e relativi cambi, che col tempo hanno compromesso l'affiatamento al suo interno, e alla fine Wayne Hussey è rimasto l'unico componente stabile(proprio come Andrew Eldritch nei Sisters of Mercy. Che strana coincidenza!). La sua voce, melodica ma vigorosa, resta il principale segno di riconoscimento dei Mission, incorniciata alla perfezione dalla chitarra di Simon Hinkler(nella band fino al 1990). Il progetto partì alla grande col loro primo album, Gods Own Medicine, contenente i singoli Stay with me, Severina e Wasteland(uno dei loro cavalli di battaglia).
Il grande successo arriverà nel 1988 con Children, da cui verrà estratto Tower of Strenght(12° posto nelle classifiche inglesi) e Beyond the Pale(che pur avendo venduto meno, a mio parere resta la migliore dell'album e fra le più belle canzoni della band). Lo stato di grazia proseguirà con Carved in Sand, contenente la romanticissima Butterfly on a Wheel(anch'essa al n°12 delle uk charts e amatissima dai fan), Deliverance e Into the blue. I successivi Masque(1992), Neverland(1995) e Blue(1996), considerati eccessivamente frivoli e commerciali, allontanarono la band dalla notorietà a cui ormai erano abituati. Per una decisiva ripresa, si dovrà attendere fino al 2001, quando verrà pubblicato Aura, molto apprezzato dalla classifiche indipendenti tedesche, contenente Evangeline(secondo me fin troppo simile a First and Last and Always dei Sisters of Mercy), e Shine like the Stars. L'ultimo album dei Mission è del 2007, dal titolo God is a Bullet, che ha riscontrato però solo un tiepido interesse. A tale discografia si aggiungono numerose raccolte, tra cui vi ricordo First Chapter, contenete i brani incisi dal 1885 al 1986 per l'etichetta indipendente Chapter 22, e la compilation Sum and Substance.
Il materiale video è davvero abbondante per cui, lungi da me propinarvi un'arida lista, che potete trovare praticamente ovunque, vi segnalo Crusade, versione live di God's Own Medicine,
Waves upon the Sand, che riprende tutta la preparazione di Curved in Sand, e Sum and Substance, contenente le clip dei brani inclusi nell'omonima compilation.
Per commemorare il loro 25° anniversario, tre fra i componenti originali della band, ovvero Wayne Hussey, Craig Adams e Simon Hinkler, si esibiranno dal vivo il 22 ottobre 2011, presso il Brixton 02 Academy di Londra. Chi ama la band e anche viaggiare, di certo non deve perdersi questa inattesa reunion.
I Mission, con le loro atmosfere gotiche e misteriose, crepuscolari sì, ma anche cariche di energia, hanno aggiunto una pagina significativa agli amanti del genere, che per essere compreso nella sua completezza, non si può prescindere dall'ascoltare le loro canzoni. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

martedì 12 aprile 2011

KRAFTWERK - IL CAPITOLO I DEL POP ELETTRONICO.

La musica che proposero fu d'ispirazione per tutte quelle band, tra cui Soft Cell , Depeche Mode, Ultravox e Visage, che negli anni '80, con questo genere, segneranno un'intera decade. Furono i primi ad usare in modo esclusivo i sintetizzatori, utilizzati come vero e proprio scenario, per i loro testi scarni, essenziali, quasi degli slogan. I Kraftwerk(in tedesco Centrale Elettrica) nacquero nel 1970 a Düsseldorf, da un'idea, all'inizio un po' vaga, di due studenti del conservatorio locale, ovvero Rulf Hütter e Florian Schneider, che avevano appena lasciato gli Organisation, band con la quale, nel medesimo anno, avevano registrato un album dal titolo Tone Float. All'inizio si avvalevano di strumenti acustici ma, anche se alquanto sperimentale, il loro sound offriva già uno spiraglio, sulla strada da percorrere negli anni successivi. Gli album pubblicati in quel periodo, ovvero Kraftwerk, Kraftwerk 2, Ralph und Florian ed il relativo singolo Kometenmelodie(omaggio alla cometa Kohoutek), hanno importanza soprattutto a livello di collezione. L'anno della loro piena maturità artistica sarà il 1974, quando dal Kling Klang, il loro studio di registrazione(praticamente una base spaziale al servizio della musica) aperto l'anno precedente, il cui nome è stato preso dal titolo di un brano del loro precedente lavoro Kraftwerk 2, verrà sfornato l'album Autobahn, il cui singolo omonimo spopolerà nelle classifiche di mezzo mondo. Sarà questo il primo lavoro della band, in cui l'utilizzo dei suoni campionati e del vocoder come sintetizzatore vocale, sancirà definitivamente il suo stile. L'inizio del 1975 poi, dopo una serie di avvicendamenti, vedrà la nascita della storica formazione, dove al duo Hütter-Schneider, si aggiungeranno Wolfang Flür e Karl Bartos. Nello stesso anno viene pubblicato Radio-Activity, vero e proprio concept album, ed il brano da cui l'album trae il titolo, è una lapidaria denuncia all'utilizzo del nucleare come fonte di energia. Il successo fu talmente planetario, che Radioactivity sarà il primo 45 giri dei Kraftwerk(primo di una lunga serie), ad essere registrato in tre versioni: inglese, francese e tedesca. Nel 1977 vedrà la luce un nuovo concept album dedicato ai viaggi in treno e all'Europa, ovvero Trans-Europe Express. Anche in questo caso, il titolo è in comune al singolo, dove viene ripetuto in modo ossessivo, accompagnato da un'accattivante melodia elettronica, diventando così uno dei brani preferiti dai dj radiofonici. Ma sarà Man Machine, terzo concept album della band, avente per oggetto i robot e lo spazio, e dal sound elettronico particolarmente vigoroso, ad essere considerato da molti il loro capolavoro. Pubblicato nel 1978, le tracce che vengono estratte sono The Robots, amatissimo dai fan, e Das Model(in quell'anno solo nella versione tedesca). La copertina dell'album, per il suo rilevante valore artistico, è divenuta leggendaria: i componenti della band sono tutti abbigliati con pantaloni grigi, camicia rossa, cravatta nera, e schierati in modo tale, da ricordare uno di quei manifesti della propaganda bellica sovietica, affissi durante la seconda guerra mondiale. Nel 1981 esce l'album Computer World, che riscuote il maggior successo commerciale. La prima traccia estratta sarà Pocket Calculator, che in esclusiva per Italia, dove la band apparirà in diversi programmi tv della RAI, verrà eseguita in lingua italiana(avete capito bene!). Il secondo singolo è Computer Love(la mia preferita!). La B-side del disco era la versione inglese di Das Model (ribattezzata The Model), ma ai dj radiofonici inglesi piacque così tanto, che nella loro madrepatria divenne lato A, mentre su quello B andò a finire Computer Love, con grande disappunto del quartetto tedesco. Il 1 febbraio 1982, The Model raggiunse il primo posto nelle classifiche britanniche, ed è rimasta nella top 75 per ben 21 settimane. Nel 1982 viene distribuito il singolo Tour de France, dedicato all'omonima gara ciclistica. Il brano in questione doveva servire a promuovere l'album Technopop, la cui registrazione però fu interrotta a causa di un incidente subito da Rulf Hütter mentre passeggiava con la sua bicicletta. La gravità fu tale che restò in coma per un breve periodo, ed a riposo forzato per un periodo di sei mesi. Il lavoro verrà ripreso nel 1986 col nuovo titolo Eletric Cafè, primo album ad essere registrato con tecnologia digitale. Il singolo estratto sarà Musique Non Stop, particolarmente apprezzato in club e discoteche, seguito subito dopo da The Telephone Call. L'anno successivo Wolfang Flür lascia la band, sostituito da Fritz Hilpert. Nel 1990 invece, a sospendere i rapporti sarà Karl Bartos, a cui subentrerà prima il portoghese Fernando Abrantes, poi Henning Schmitz, che diventerà un componente fisso. Nel 1991 esce The Mix, e dal titolo è facile comprendere, che si tratta di una raccolta di vecchi successi, remixati in digitale. Per un nuovo lavoro dei Kraftwerk, si dovrà attendere fino al 1999, anno del singolo Expo 2000, in onore all'omonima esposizione universale tenutasi ad Hannover proprio all'inizio del terzo millennio. Nel 2003 verrà ristampato il singolo Tour de France e girato un video promozionale. Ricorrendo nell'estate dello stesso anno, il centenario dell'omonima competizione ciclistica, verrà pubblicato l'album Tour de France Soundtracks, a cui farà seguito, l'anno successivo, una tournèe mondiale che coinvolgerà più di ottanta città, e che fornirà il materiale necessario per Minimum Maximum, primo album dal vivo ufficiale della band, distribuito nel 2005. A dicembre dello stesso anno, verrà pubblicata, col medesimo titolo del live, anche la prima raccolta video ufficiale, contenente, oltre ad un estratto dei loro concerti, anche un'esibizione agli MTV Music Award 2003.
Il 2005 invece, dopo aver contribuito al suo successo per ben 38 anni, sarà Florian Schneider, fondatore della band insieme a Rulf Hütter, ad abbandonarla, sostituito da Stefan Pfaffe. Memorabili sono le performance dal vivo della band, con effetti video spettacolari, l'uso a volte di manichini che raffigurano loro stessi, in altre invece abbigliandosi come il protagonista di Tron, noto film di fantascienza degli anni '80. Da sottolineare l'evolversi nel tempo della strumentazione. Mentre agli inizi della loro carriera, caricavano interi TIR con tutti gli ingombranti macchinari presenti all'interno del Kling Klang(la sala di registrazione), attualmente usano dei comodi computer portatili Sony VAIO. Ma le testimonianze del lavoro dei Kraftwerk, non si esauriscono con dischi e videoclip. Abbiamo anche dei resoconti su carta stampata. Le principali biografie in lingua italiana sono:
"Kraftwerk. Il suono dell'uomo-macchina. Una forma ben organizzata di anarchia", di Gabriele Lunati, edito da Nuovi Equilibri;
senza dubbio di grande interesse sarà "Kraftwerk. Io ero un robot.", di Wolfang Flür(membro storico della band), pubblicato in Italia da ShaKe Edizioni.
Pur riconoscendo ai Kraftwerk l'indiscussa paternità del pop elettronico, il loro sound resta tuttora attuale, continuando a raccogliere nuove schiere di fan, e ad ispirare molti giovani musicisti di questo secolo, che continuano a considerare la band tra le espressioni musicali di maggiore avanguardia. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

sabato 12 marzo 2011

THE SISTERS OF MERCY - LE SORELLE DARK

Punto di riferimento fondamentale del gothic rock, caratterizzato da toni cupi ed atmosfere dark, The Sisters of Mercy, malgrado da tempo non incidano più nuovi album, limitando la loro attività ai concerti live, rimangono tuttora fra le band più amate, dagli appassionati del genere.
Il primo nucleo della band nasce nel 1980, in un locale di Leeds(Inghilterra) chiamato F-Club, ed è composto da Andrew Eldritch(voce solista, vero nome Andrew William Harvey Taylor, mentre "eldritch" è l'equivalente italiano di "inquietante"), Gary Marx(chitarra, vero nome Mark) e una drum machine chiamata Doctor Avalanche. Il loro nome, preso dal titolo di un brano di Leonard Cohen, letteralmente significa Le Sorelle della Misericordia(un ordine di suore), ma si tratta in realtà di un doppio senso, essendo il termine usato anche per indicare le prostitute. Eldritch intuisce subito, che per uscire dalla realtà locale, è necessario incidere dischi. Così crea una propria casa discografica, la Mercyful Release, il cui simbolo, il diagramma di dissezione del cranio umano che si studia in anatomia, rimarrà subito impresso nella memoria dei fan. Il loro primo singolo è "Damage Done/Watch". La qualità del lavoro, a causa dell'inesperienza in sala di registrazione, è piuttosto modesta, ed il vinile in questione ha valore soprattutto per i collezionisti. Nel 1981, alla formazione si aggiungono Ben Gunn(seconda chitarra) e Craig Adams(basso). Si dà inizio così, ad un' intensa attività live, in qualità di supporto a band prestigiose come Clash, Birthday Party, Psichedelic Furs, ed in breve The Sisters of Mercy si eleveranno al rango di cult-band. Nel 1982 viene prodotto il secondo singolo: "Body Electric/Adrenochrome", il cui esito si rivelò del tutto diverso dal precedente, tanto che, poco tempo dopo la sua uscita, l'autorevole rivista musicale Melody Maker, gli attribuì il titolo di "singolo della settimana". Il risultato più importante però, sarà l'invito da parte di John Peel, noto dj radiofonico della BBC1, a registrare una session per il suo programma, tappa obbligata per la carriera di qualsiasi rock band. I brani scelti sono "Good Things(tuttora inedito)", "Alice", "Floorshow" e la cover di "1969" degli Stooges. "Alice/Floorshow", saranno inoltre i brani del terzo singolo, che raggiungerà il secondo posto delle classifiche indipendenti inglesi. A maggio del 1983 verrà pubblicato il mini album "The Reptile House", e le tracce in questione , molto apprezzate dai fan, sono le seguenti: "Fix", "Valentine", "Burn", "Kiss", "Lights". In seguito a disaccordi sulle future scelte musicali, Ben Gunn lascerà la band e verrà sostituito da Wayne Hussey, proveniente dai Dead or Alive di Liverpool. Col suo arrivo, la formazione della band sarà la più amata dai fan, in quanto capace di comporre brani, che hanno fatto scuola a tutte le future gothic band. Si comincia con "Temple Of Love", una danza tribale ipnotica e tenebrosa, subito entrata nel mito. I Sisters sono nuovamente invitati da John Peel per registrare un'altra session. I brani questa volta sono: "Poison Door", "No Time To Cry", una nuova versione di "Adrenochrome", le cover di "Emma" e "Gimme Shelter", classici rispettivamente degli Hot Chocolate e dei Rolling Stones. Nel frattempo la band viene inglobata dalla WEA(ora Warner Music Group), colosso discografico americano, ed il primo singolo distribuito dalla nuova etichetta è "Body&Soul/Train".
Wayne Hussey si affianca come autore a Eldritch e Marx, attenuando le tonalità cupe e conferendo ai brani, un taglio più accessibile anche ai dark meno puristi. Sarà grazie al suo contributo artistico, che nell'aprile del 1985, verrà finalmente distribuito il primo album, tuttora considerato dai fan come il capolavoro della band: First And Last And Always. Il titolo pensato all'inizio era "Black October", in quanto la sua uscita era prevista per il mese di ottobre dell'anno precedente, ma i tour estenuanti a cui la band si sottopose, in aggiunta alle pressioni psicologiche da parte della WEA, che voleva quanto prima un LP dalla band, causarono a Eldritch un collasso, che rese necessario posticipare i successivi lavori. Il disco contiene successi come "First And Last And Always(che dà il titolo all'album)", "Walk Away", "Possession", "No Time To Cry", tutte considerate pietre miliari del gothic rock. Purtroppo le divergenze d'opinione tra Wayne Hussey e Gary Marx, in merito alla composizione dei brani, diverranno sempre più marcate, fino al definitivo abbandono della band, da parte di Marx. Ma i dissapori non finiscono qui. Da lì a poco, anche Wayne Hussey e Craig Adams, ormai in disaccordo su tutto con Eldritch, daranno vita ad un loro progetto. Il nome inizialmente doveva essere Sisterhood, in ricordo dei Sisters Of Mercy, ma Eldritch s'impadronì del nome per il suo nuovo team, composto tra gli altri, dall'avvenente Patricia Morrison, insieme alla quale comparirà nelle copertine dei dischi e nelle riviste. La disputa legale che ne scaturì, terminò a favore di Eldritch, a cui fu riconosciuto l'uso esclusivo di tutti i nomi derivanti da The Sisters Of Mercy. Hussey e Adams ribattezzarono la loro band
The Mission, che rappresenterà un'altro baluardo del genere gotico. L'unico album dei Sisterhood è Gift, che delude i fan per il suo sound eccessivamente elettronico, e la totale assenza dela voce di Eldritch, che in questo caso ha preferito cimentarsi come musicista. Ben presto Eldritch riutilizzerà il nome The Sisters Of Mercy, ed il successivo album sarà Floodland(1987), contenente le hit "Dominion/Mother Russia", "This Corrosion", "Lucretia My Reflection(dedicata a Patricia Morrison) e la suggestiva solo piano "1959". La band però, non si esibirà dal vivo, rendendosi visibile solo nelle clip ed in alcuni programmi televisivi. Nel 1990 verrà pubblicato Vision Thing, ultimo album della band, contenente il singolo omonimo, "Detonation Boulevard", "More", e "Doctor Jeep". La sua distribuzione negli Stati Uniti fu interrotta, a causa dello scarso successo riscosso dal tour promozionale: i Sisters erano stati affiancati agli all-black Public Enemies e molte città, temendo una rissa tra i fan delle due diverse band, preferirono evitare che il concerto andasse in scena. Nel 1997 infine, vennero troncati definitivamente i rapporti con la Warner, fino ad allora mantenuti attraverso la EastWest, un'etichetta minore della mayor discografica. Le apparizioni live comunque proseguono tuttora, anche se i fan lamentano la quasi completa assenza dei brani storici, che fecero guadagnare alla band la loro venerazione. Volendo completare le segnalazioni discografiche, è doveroso ricordare due importanti raccolte: Some Girls Wander By Mistake, contenente tutti i singoli e gli Ep pubblicati tra il 1980 e il 1983, inclusi i brani dell' ottimo miniLP The Reptile House; A Slight Case Of Overbombing, contenente le hit successive, più una versione di "Temple Of Love", cantata da Eldritch in coppia con l'israeliana Ofra Haza, e l'inedita "Under the Gun", insieme a Terri Nunn dei Berlin. Ecco invece le principali testimonianze video: Wake, che riporta il concerto tenuto il 18 giugno 1985 alla Royal Albert Hall;
Shot Rev 2.0, contenente le clip dei singoli estratti da Floodland e Vision Thing,
più "Temple Of Love" con Ofra Haza e "Under The Gun" con Terri Nunn.
The Sisters Of Mercy, creati dal genio di Andrew Eldritch, con le loro ballate cupe ed ossessive, hanno ottenuto un immediato successo, e contribuito a segnare, le linee caratterizzanti del versante più dark della musica rock, affermandosi, grazie alla loro originalità, come protagonisti di un'intera decade. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

domenica 27 febbraio 2011

SOFT CELL - ANNI '80 E SINTETIZZATORI

Icona del synthpop, ovvero canzoni basate sull'uso esclusivo(o comunque predominante) del sintetizzatore, strumento che ha fortemente caratterizzato il panorama musicale dei primi anni '80, i Soft Cell si distinsero dalle altre band del medesimo genere, per i loro testi alquanto irriverenti, in netto contrasto con la morale bigotta e bacchettona della borghesia britannica.
Composto da Marc Almond(voce) e Dave Ball(sintetizzatori), il duo si formò nel 1979 a Leeds(Inghilterra), dove entrambi frequentavano il Politecnico. Il termine soft cell(cella soffice), sta ad indicare la camera imbottita, in cui vengono internati gli individui affetti da gravi squilibri psichici. Il loro primo lavoro fu un EP, Mutant Moment, registrato nel 1980, grazie ad un prestito di 2000 sterline, ricevuto dalla madre di Dave, che gli permise di farsi notare nella scena new wave britannica. Il mini album, ricercatissimo dai collezionisti, contiene 4 tracce: Potential, Frustration, L.O.V.E. Feelings, Metro MRX. Piacevolmente impressionato dal loro stile Stevo, futuro proprietario della label indipendente Some Bizarre ma, soprattutto, manager di Marc Almond per buona parte della sua carriera, li invitò ad incidere un brano per la compilation Some Bizarre Album, che sarà il trampolino di lancio per molte band, tra cui i Depeche Mode. Il contributo dei Soft Cell fu
"The Girl With The Patent Leather Face", grazie al quale il duo potè incidere Memorabilia, la prima hit dei Soft Cell, che li rese noti negli ambienti di club e discoteche. Ma il successo planetario arriverà nel luglio del 1981, col secondo singolo "Tainted Love", cover di un brano poco noto degli anni '70, scritto da Edd Cobb e cantato da Gloria Jones. La versione proposta dai Soft Cell, rimasta tuttora, nonostante i tentativi di altri artisti, la più famosa, raggiunse il primo posto nelle classifiche di mezzo mondo, Stati Uniti inclusi. Nello stesso anno si recarono a New York per registrare il loro primo album, "Non Stop Erotic Cabaret", che diverrà una vera e propria pietra miliare del pop elettronico. I singoli estratti saranno "Bedsitter", dove la vita notturna viene celebrata come unica evasione possibile, da una vita grigia e monotona, e "Say Hello, Wave Goodbye", dove un cliente saluta in modo romantico e addolorato, la prostituta con cui è stato poco prima. I fan però ricordano con piacere anche "Seedy Films", che racconta l'incontro in un cinema a luci rosse, "Youth", sulla gioventù perduta(molto bello il video, dove Marc Almond è solo in una stanza buia, seduto su uno sgabello, poi subito il primo piano sul suo volto, illuminato dalla proiezione di un filmato, che ripropone momenti gioiosi di una famiglia coi figli ancora piccoli, in netto contrasto col profondo dolore che la sua voce sprigiona), e la tanto discussa "Sex Dwarf", sull'invadenza del gossip e delle riviste scandalistiche, nella vita della gente comune, il cui video originale, ambientato in una macelleria, con pezzi di carne insanguinati sparsi ovunque, motoseghe, attori completamenta nudi e nani, fu sequestrato dalla polizia ancor prima di essere trasmesso. Nel 1982 furono registrate altre due hit di successo: "Torch", considerato dalla critica il miglior singolo dell'anno, solo nel 1991 sarà incluso nella raccolta antologica "Memorabilia-The Singles", e la romanticissima "What", inserita nel mini album "Non Stop Ecstatic Dancing". Il 1983 sarà la volta di "The Art Of Falling Apart", da cui verranno estratti "Where The Heart Is", sulla difficile convivenza in famiglia, e Numbers, in cui si descrive l'aspetto più arido e freddo della società, che considera le persone solo numeri di qualche elenco, ispirata all'omonimo romanzo di Johnny Reichy. L'album in questione, decisamente più dark del precedente e con un uso più ricercato del sintetizzatore, nonostante il modesto riscontro commerciale, sarà molto apprezzato dai fan più affezionati, e dai futuri musicisti che si affacceranno sulla scena alternative, trasformando i Soft Cell in una band di culto. Il 1984 sarà l'anno del loro ultimo album, fino alla reunion nel 2001. I singoli in esso contenuti sono "Soul Inside"e "Down In The Subway", cover di un brano di Jack Hammer. Ma la traccia più interessante è senza dubbio "L'Esqualita", ovvero luci ed ombre di una drag queen. Nel 2002, dopo essere tornati insieme l'anno precedente, con una serie di concerti dal vivo, Marc e Dave incidono un nuovo album. Cruelty Without Beauty contiene le due hit "Monoculture" e "The Night". Quest'ultima, cover di una melodia di Franky Vally, nel 1981 fu la prima scelta dei Soft Cell, per il loro secondo singolo, declinata poi a favore di "Tainted Love". Il sound della band è decisamente opera del notevole talento musicale di Dave Ball, ma è innegabile che l'immagine dei Soft Cell, è fortemente legata alla particolare voce di Marc Almand e gli scandali della sua travagliata esistenza. La sua vita è state difficile fin dalla tenera età. I problemi di salute dovuti a bronchite ed asma, erano aggravati dalla situazione familiare, resa precaria da un padre infedele ed alcolizzato, che rinfacciava al proprio figlio di essere nato per errore. Col successo arrivò anche una gran quantità di denaro, di cui molto dissipato nei più svariati tipi di droghe(egli stesso ha dichiarato di aver speso oltre 500mila sterlina solo in droghe pesanti). La tossicodipendenza raggiungerà un livello talmente insostenibile, che nel 1994 dovrà ricoverarsi in una clinica per la riabilitazione. Nel 2004 si trovò coinvolto in un grave incidente motociclistico, in cui era solo un passeggero. Le condizioni iniziali parevano critiche, ma si salvò, anche se per rimettersi del tutto, dovette attendere un lungo periodo di recupero, contrassegnato da altre operazioni chirurgiche e consulenze per disturbi da stress post traumatico, a causa delle gravi ferite riportate alla testa. Da molti considerato un'icona gay, Marc almond ci tiene però a precisare, che la sua omosessualità non influenza in alcun modo i testi delle canzoni. Da segnalare la raccolta di video Non Stop Exotic Video Show, in cui appare solo la versione di Sex Dwarf ammessa dalla censura, che vede Marc Almond in smoking, mentre dirige un'orchestra di travestiti. Per gli amanti della lettura invece, consiglio caldamente l'autobiografia di Marc Almond "Una vita corrotta(titolo originale "Tainted Life")", pubblicato in Italia da Arcana. I Soft Cell sono stati in grado di proporre con successo, una musica completamente nuova per l'epoca, con testi che, pur provocando l'indignazione dei ben pensanti, hanno fatto breccia sulle menti più aperte, che hanno visto in loro la possibilità di realizzarsi, senza dover mostrare una facciata socialmente accettabile. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

domenica 20 febbraio 2011

DR. FEELGOOD - I PIONIERI DEL PUNK

Il termine, nello slang britannico, indica l'eroina oppure un dottore molto disponibile a prescrivere psicofarmaci, ma coloro che lo scelsero, come nome per la propria band, hanno ricoperto un ruolo fondamentale, nel panorama rock degli anni '70, fino ad essere considerati i veri precursori del punk. I Dr. Feelgood si formarono nel 1971, in una cittadina dell'Essex(Est dell'Inghilterra), chiamata Convey Island, ma ribattezzata Oil City(Città del Petrolio), essendoci un'enorme raffineria, che dà lavoro alla maggior parte dei suoi abitanti. Dato che tre membri della band su quattro, si chiamavano John, per evitare confusione, scelsero dei fantasiosi nomi d'arte, ed ecco allora, come erano conosciuti dai fan: Lee Brilleaux=Lee Collinson(voce solista e armonica), Wilko Johnson=John Wilkinson(chitarra solista e autore), Sparko=John B. Sparks(basso), The Big Figure=John Martin(batteria). I Dr. Feelgood, col loro originalissimo Rythm and Blues, irrupero sulla scena, giusto quando il rock britannico risultava particolarmente piatto e noioso. Gia il look da gangster e lo sguardo torvo, erano sufficienti a scuotere i giovani dal loro torpore, le performance dal vivo poi, li mandavano letteralmente in delirio. Lee Brilleaux e Wilko Johnson, costituivano il nucleo principale della band, oltre ad essere i più appariscenti, in grado d'ipnotizzare il pubblico con le loro movenze. Istrioniche e provocatorie quelle di Brilleaux, a scatti ed ossessive quelle di Wilko. I loro concerti erano seguiti da icone del punk, come John Lydon dei Sex Pistols e Joe Strummer dei Clash, che li hanno considerati un grande incoraggiamento, a rendere concreto qualcosa nato già da tempo nella loro testa. Nel 1977 Wilko, fino ad allora anche autore di molte canzoni e disegnatore del logo dei Dr. Feelgood, abbandona la band, sostituito da John Jipie "Mayo". Causa principale fu l'attrito, via via crascente, con Lee Brillaux. Erano entrambi figure carismatiche, che sul palco si esibivano con grande energia ed intensità, due personalità prorompenti, non più in grado ormai, di convivere nella stessa band. Il modo in cui sia avvenuto, resta tuttora poco chiaro: Wilko dichiarò di essere stato cacciato, ma il resto della band lo smentì, affermando che si trattò di una sua libera scelta. Tale perdita incise inevitabilmente sul sound della band, che negli anni futuri vedrà nuovi musicisti prendere il posto dei precedenti. Della prima formazione, il più stabile rimase proprio Brilleaux, ma dovette suo malgrado abbandonare a causa di un cancro, che se lo porterà via il 7 aprile del 1994, sostituito da Pete Gage fino al 1999 e poi da Robert Kane. La band continua ad esibirsi in tournè, toccando varie nazioni in tutto il mondo, e dalla scomparsa di Brilleaux, ogni anno a Canvey Island viene organizzato un concerto speciale, The Lee Brillaux Birthday Memorial, i cui proventi sono devoluti a favore del Fair Havens Hospice in Westcliff-on-Sea. L'album che rese nota la band al grande pubblico è senza dubbio Malpractice, dell'ottobre 1975, contenente i singoli Back in the night e la cover del classico R&B di Jerry Leiber e Mike Stoller, Riot in Cell Block N°9, considerata dalla critica, la migliore versione mai proposta di questo brano. Ma sarà la raccolta live Stupidity, a consacrare definitivamente la band. Si tratta di un compendio del tour a ritmo serrato(ben 360 date in un anno, durante il quale Wilko ricorderà di aver dormito tre o quattro notti al massimo), che impegnò la band nel 1976. Sneakin' Suspicion, da cui verrà estratto il singolo omonimo, è l'ultimo lavoro a coinvlgere Wilko Johnson, che subito dopo si staccherà dalla band. In seguito, l'unico album degno di nota sarà Private Practice, contenente la hit di successo Milk and Alcohol. La più valida testimonianza video della band è l'ottimo film Oil City Confidential, proposto al London Film Festival nel 2009, dove ha ricevuto una standing ovation. La pellicola, trasmessa recentemente da Sky, sul canale Cult, è un insieme di interviste e riprese dal vivo, miscelato magistralmente da Julien Temple, già regista di The Great Rock'n'Roll Swindle(1979), Absolute Beginners(1986), Joe Strummer: The future is unwritten(2007), The Sex Pistols: There's always be an England(2008), ma prima ancora di numerosi video clip per altrettanti cantanti e rockband internazionali(tra cui Billy Idol, Gary Newman, Depeche Mode, Blur, David Bowie). I Dr.Feelgood ebbero il coraggio di presentare al pubblico, qualcosa che non si era mai sentito prima, con uno stile che non si era mai visto prima. Il loro coraggio li ha resi leggendari e la loro musica fece capire alle nuove leve, che un profondo cambiamento era ormai in atto. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

domenica 6 febbraio 2011

JOHN LYDON - ICONA DEL PUNK E DINTORNI

Questa volta parliamo di un'autentica leggenda vivente, leader di due band, che hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia del rock: Sex Pistols e Public Image Limited.
John Joseph Lydon nasce il 31 gennaio 1956, da genitori immigrati irlandesi, a Finsbury Park, zona situata all'estrema periferia nord di Londra, nota all'epoca per l'alto tasso di criminalità. La sua famiglia, appartenente alla classe operaia(working class), si trovava costantemente in precarie condizioni economiche, ed essendo il maggiore di quattro figli, spesso doveva accudire i suoi fratelli più piccoli, a causa dei frequenti problemi di salute della madre, dovuti per lo più ad aborti spontanei. All'età di sette anni, fu affetto da meningite spinale, che lo tenne ricoverato in ospedale per un anno intero. Secondo lui, l'esperienza di questa malattia, che tra l'altro gli provocava forti allucinazioni, ha condizionato notevolmente le sue scelte di vita in età adolescenziale. Nel 1975, John Lydon diventa leader dei Sex Pistols, pietra miliare del punk britannico e mondiale, dopo che gli altri della band lo sentirono cantare "I'm Eighteen", di Alice Cooper. Ma fu il loro manager, Malcoln McLaren, in seguito considerato l'anima occulta del punk, a proporgli tale ruolo, piacevolmente colpito dal suo look, soprattutto dai capelli arancioni e dalla t-shirt, che originariamente esibiva il logo dei Pink Floyd, ma sopra il quale, egli ci aggiunse, con un pennarello, "I hate(Io odio)". Un giorno Steve Jones, chitarrista della band, affermò che i denti di Lydon erano tutti marci, e fu da questa osservazione, che ebbe origine il soprannome "Rotten(marcio)", che lo accompagnerà durante tutta la sua avventura coi Sex Pistols. La band, i cui restanti componenti erano Paul Cook(batteria) e Glen Matlock(basso), deve il nome al negozio di abbigliamento fetish Sex, di cui proprio Malcolm McLaren era titolare. Diversi sono i lavori apprezzati dai fan più affezionati, ma senza alcun dubbio, sono due le canzoni che saranno ricordate per sempre, e che scossero violontemente l'Inghilterra perbenista e bacchettona dell'epoca: "Anarchy in the UK" e "God save the Queen".
Anarchy in the UK, come si intuisce dal titolo, è un vero e proprio inno all'anarchia, e un disperato sfogo di rabbia, come reazione al disagio economico e sociale dei più giovani. Stroncata ferocemente dalla critica benpensante, attualmente l'autorevole rivista musicale Rolling Stone, l'ha collocata al n°53, fra le 500 migliori canzoni di tutti i tempi.
God Save the Queen, pensata come parodia all'inno nazionale del Regno Unito, è un profondo risentimento per i soprusi subiti dalla classe operaia, a vantaggio di pochi privilegiati, di cui la monarchia ne è il simbolo. Il ritornello "No future, no future(nessun futuro, nessun futuro)", cantato solo al termine della canzone, rappresenta uno dei manifesti più significativi del punk. Ufficialmente, il brano raggiunse il 2° posto nella classifica della "UK Singles Chart", ma nel marzo 2001, la BBC ha dichiarato che nel 1977, anno di uscita del singolo, aveva raggiunto la prima posizione, ma tale risultato venne oscurato dalla dirigenza dell'epoca.
Fra le apparizioni in TV, resta alla storia il loro intervento al programma "Today", di Bill Grundy, che venne interrotto a causa del linguaggio estremamente osceno usato dalla band.
Fu principalmente il lavoro prodotto dal binomio artistico Lydon(testi)/Matlock(musiche), a dare alla band un successo così immediato. Il declino ebbe inizio, proprio quando si decise di allontanare quest'ultimo, la cui unica colpa, era quella di appartenere ad una famiglia benestante. Verrà sostituito da Sid Vicious(il vero nome poteva essere sia John Simon Ritchie, che John Beverly, non essendo certa la sua paternità), il quale, pur non sapendo suonare, aveva però una forte presenza scenica, messa in risalto dal suo completo di jeans e giubbotto neri, i capelli a punta e un ghigno perenne. Il soprannome gli fu dato da Lydon, che aveva chiamato così il suo criceto(Sid, the Vicious, ovvero Sid, il Vizioso). La sua tragica fine, dovuta a un'overdose di eroina, a soli 21 ani, lo trasformerà nell'icona del lato più violento ed autolesionista del punk.
Fu John Lydon a decretare la fine della band, durante il concerto tenuto a San Francisco nel 1978 quando, dopo aver cantato "No fun(nessun divertimento)", domandò al pubblico:"Mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?".
Archiviato il progetto Sex Pistols, nello stesso anno John Lydon darà vita ai PIL(Public Image Limited), nome che scelse pensando al libro "The public image(l'immagine pubblica), della scrittrice scozzese Muriel Spark, che parlava di un'attrice terribilmente egocentrica. "Ah!", pensò Lydon, "Un' immagine pubblica...limitata!".
Il sound dei PIL, estremamente innovativo e punto di riferimento per molte band future, è caratterizzato da un misto di elettronica, suoni tribali, ed atmosfere dark. Il loro primo singolo è Public Image, che arrivò al 9° posto nella chart inglese. Ma il grande successo arriverà nel 1983 con "This is not a love song(titolo originale Love song)", che raggiunse in madrepatria la quinta posizione. Per ottenere un nuovo successo commerciale la band, di cui John Lydon sarà il solo elemento fisso, dovrà attendere fino al 1986 con "Rise"(11° posto).
Riguardo alla discografia, vi segnalo innanzitutto "Never mind the bollocks, Here is the Sex Pistols", ovvero l'unico album registrato in studio dalla band.
Nell'ambito della discografia dei PIL, decisamente più generosa, raccomando:
"First Issue", il loro primo album, che contiene "Public Image";
"Metal Box", che pur non avendo conseguito un eclatante riscontro nelle vendite, resta il lavoro più apprezzato dalla critica;
"Album(Compact Disc nella versione cd e Cassette nella versione musicassetta)", da cui verrà estratto "Rise", vanta la collaborazione di artisti del calibro di Ginger Baker(batterista dei Cream), il musicista giapponese Ryuichi Sakamoto e Steve Vai, uno dei più grandi chitarristi del pianeta, che esordì con la band di Frank Zappa;
per chi vuole prima avere un'idea generale della band, nel 1990 è stata pubblicata la raccolta "The Greatest Hits, So Far".
Per il reparto video, consiglio caldamente "The Punk Rock Movie", girato in Super 8, dal disc jokey Don Letts, autentica testimonianza video del punk. Ma immagino che i collezionisti non vorranno rinunciare a "The Great Rock'n'Roll Swindle(La Grande Truffa del Rock and Roll)", fortemente voluto da Malcolm McLaren, dove però John Lydon e Sid Vicious non prendono parte, ma vengono inseriti successivamente, con immagini di concerti ed interviste riprese in passato.
Per chi ama la lettura, non c'è alcun dubbio: "No Irish, No Blacks, No Dogs-Johnny Rotten, l'autobiografia", contenente le dichiarazioni, di tutti i protagonisti della scena punk anni '70, e gli estratti delle deposizione giurate, relative alla causa legale per i proventi dei
Sex Pistols, intrapresa nel maggio del 1978, nei confronti di Malcolm McLaren dallo stesso John Lydon, e vinta da quest'ultimo il 16 gennaio 1986. A questo riguardo, è importante ricordare, che John Lydon si adoperò, affinchè anche la madre di Sid Vicious ricevesse la sua parte.
Il libro dimostrerà, che la stampa dell'epoca tendeva a demonizzare la band, soprattutto in merito alla questione sulla droga. In realtà solo Sid Vicious faceva uso di droghe pesanti, mentre John Lydon provò l'eroina una sola volta, perchè si sentì così male, da non voler più ripetere l'esperienza. Steve Jones invece, fu dipendente dall'eroina , solo dopo lo scioglimento dei
Sex Pistols, per un periodo di circa due anni.
Fra le varie collaborazioni di John Lydon, insieme ad altre band, interessanti sono:
"Animal speaks", cantata insieme ai Golden Palominos;
"World Distruction", facente parte del progetto Time Zone, che coinvolgeva, tra gli altri, gli Afrika Bambaataa.
Entrambe sono contenute nella compilation "After the Anarchy", stampata nel 1993 dalla Connoisseur Collection.
Da ricordare infine, l'esperienza cinematografica di John Lydon, nel ruolo di protagonista in "Copkiller", pellicola del 1983, diretta dall'italiano Roberto Faenza e che annovera, fra gli interpreti, un mostro sacro come Harvey Keitel.
Negli ultimi anni poi, c'è stata la reunion sia dei Sex Pistols, che dei PIL.
Tutto questo da un ragazzo, che in tenera età, era stato penalizzato dalla grave indigenza della sua famiglia, un ambiente sociale sfavorevole e gravi problemi di salute. Davvero niente male! Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

lunedì 31 gennaio 2011

SYD BARRETT - IL GENIO DEL ROCK PSICHEDELICO

Ebbene sì. Adesso parleremo proprio di lui, il "diamante pazzo" dei Pink Floyd.
Syd Barrett(nome completo Roger Keith "Syd" Barrett), nasce a Cambridge il 6 gennaio 1946. Fu il primo leader dei Pink Floyd dal 1965 al 1968, e si deve a lui la paternità del nome(da due dei suoi musicisti blues preferiti, ovvero Pink Anderson e Floyd Council), anche se dichiarò alla stampa, che il nome gli era stato suggerito da creature extraterrestri.
Considerato un'artista di notevole talento, sia dalla critica, che dai colleghi(David Bowie, Iggy Pop e Marc Almond dei Soft Cell, hanno dichiarato di considerarlo come principale fonte d'ispirazione), tutti i suoi testi trattano temi, considerati all'epoca(fine anni '60) scandalosi e tabù.
La band cominciò ad avere successo grazie a due singoli partoriti dal suo genio: Arnold Layne e See Emily Play.
Arnold Layne è un travestito, vittima del feroce pregiudizio altrui, mentre Emily è una ragazza di buona famiglia, ma del tutto incapace di relazionarsi col mondo esterno.
Durante i concerti, notevole era la sua capacità di coinvolgere il pubblico. Le sue movenze sciamaniche in quei suggestivi spettacoli di luce, lo trasformavano in una creatura fiabesca, naturale estensione di quelle immagini caleidoscopiche.
Syd Barrett cadde ben presto nella spirale di una droga, all'epoca molto diffusa: l'LSD, un potente allucinogeno, che compromise le sue facoltà mentali.
Gli aneddoti sulla sua follia si sprecano. Perfino adesso, capita che qualche giornalista, amico o conoscente, ne racconti uno nuovo, vero o inventato che sia.
Ben noto è l'episodio in cui, invitato per la seconda settimana consecutiva, al celebre programma televisivo Top of the Pops, si presentò in pigiama, mentre la terza settimana, rifiutò addirittura di prendervi parte, perchè anche John Lennon aveva smesso di andarci.
E' davvero triste, che una figura così fondamentale del rock psichedelico, abbia in seguito dovuto sopravvivere con una pensione d'invalidità, fino a mancare del tutto il 7 luglio 2006, per un tumore al pancreas, anche se alcuni affermano, che sia deceduto a causa di complicazioni dovute al diabete.
Gli album registrati in studio coi Pink Floyd sono:
The Piper at the Gates of Dawn, contenente il singolo See Emily Play, e nella versione inglese trovate anche Astronomy Domine, Flaming e Bike, assenti in quella americana, mentre la versione 40° anniversario è composta da ben tre dischi(molte canzoni sono proposte sia in versione mono che stereo, per un totale di 31 tracce), e contiene il primo singolo della band Arnold Layne e Paint Box, scritta e cantata da Richard Wright, tastierista della band;
A Saucerful of Secrets, ultimo lavoro di Syd Barrett insieme ai Pink Floyd.
Tra i lavori solisti, più che altro brani acustici, ben lontani dalla psichedelia che lo aveva caratterizzato, vanno ricordati gli album The Madcap Laughs, Barrett, e per i collezionisti più scrupolosi Opel, che raccoglie brani del suo terzo lavoro mai uscito, altri in precedenza scartati, più alcuni bootleg.
I libri relativi alla sua biografia, sono presenti in quantità industriale, però io vi consiglio "Syd Barrett-Il diamante pazzo dei Pink Floyd", di Mike Watkinson e Pete Anderson, pubblicato da Arcana Editrice, che propone un buon equilibrio fra la drammatica vita privata e la descrizione del suo talento artistico.
Riguardo ai video, i collezionisti andranno pazzi per "Syd Barrett's First Trip", privo di audio e fatto di sole immagini, che si prestano così alle più diverse interpretazioni.
Inoltre, è in fase di progettazione un film sulla sua vita, diretto dal regista inglese Tony Vandenende, già autore di vari videoclip musicali, mentre il genio dei Pink Floyd avrà il volto del cantante canadese Chris Field.
Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

JOY DIVISION - IL DOLORE CHE DIVENTA POESIA

Cominciamo con la band, che partì dal punk, per poi creare un genere del tutto nuovo, il cui leader è diventato leggenda, sia per l'eccezionale talento, che per la sua vita travagliata, spentasi fin troppo prematuramente. Vi parlero cioè, dei Joy Division, e del loro mitico frontman Ian Curtis. Ian Kevin Curtis, nasce a Manchester il 15 luglio 1956. Fu il leader carismatico dei Joy Division, band formatasi nel 1977 a Salford, nelle contea di Greater Manchester, e composta inoltre da Bernard Sumner (chitarra, tastiere), Peter Hook (basso), e Stephen Morris (batteria), la cui musica darà il via ad un nuovo genere musicale, definito gothic da alcuni, dark da altri, caratterizzato da un'attenta osservazione del disagio individuale nella vita quotidiana. La joy division era un apposito reparto dei campi di concentramento nazisti, dove donne e bambine ebree venivano relegate, per essere poi soggette agli istinti più brutali e violenti della milizia tedesca. Senza dubbio la band scelse una provocazione forte, che poteva facilmente essere fraintesa. Ma per comprendere, quanto profondo, fosse il disprezzo di Ian Curtis per l'ideologia antisemita, è sufficiente leggere il testo di "Walked in line" e "No love lost". Quest'ultimo contiene un chiaro riferimento al libro "The house of dolls (La casa delle bambole)", scritto da Ka-Tzetnik 135633, che ha dato l'idea alla band per la scelta del nome. Bono Vox degli U2, ha definito la voce di Ian Curtis "holy (sacra)". Di certo il tono cupo, che la caratterizzava, rendeva i concerti dei Joy Division, una sorta di celebrazione mistica, ancor più enfatizzata dalle sue singolari movenze e lo sguardo perso nel vuoto. Il singolo più famoso della band è senza dubbio "Love will tear us apart (L'amore ci strazierà )", considerata dalla celebre rivista musicale Rolling Stone, tra le prime 100 canzoni più belle di tutti i tempi. L'epilessia, di cui fu vittima intorno ai 20 anni, e che si manifesterà anche durante i concerti, lo condurrà verso una grave forma di depressione, evidente anche nei testi dell'album Closer, scritti proprio in quel periodo, che divennero però, non esasperatamente angosciosi, ma ancor più poetici e commoventi, fino a decidere, proprio alla vigilia del tour americano, di togliersi la vita, impiccandosi, il 18 maggio 1980 a Macclesfield, all'età di soli 23 anni.
Da segnalare la raccolta di video live amatoriali "Here are the young men", ed il biopic "Control", uscito nel 2007, diretto dal fotografo olandese Anton Corbijn, e basato sul libro "Così vicino, così lontano (titolo originale"Touching from a distance")", scritto dalla vedova di Ian curtis, Deborah. Per la discografia suggerisco i due album registrati in studio, Unknown Pleasures e Closer, lo splendido live Still, le due raccolte antologiche Substance e Permanent, ed infine, per chi vuole tutta l'opera dei Joy Division in un colpo solo, il prezioso cofanetto Heart and Soul. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!