domenica 27 febbraio 2011

SOFT CELL - ANNI '80 E SINTETIZZATORI

Icona del synthpop, ovvero canzoni basate sull'uso esclusivo(o comunque predominante) del sintetizzatore, strumento che ha fortemente caratterizzato il panorama musicale dei primi anni '80, i Soft Cell si distinsero dalle altre band del medesimo genere, per i loro testi alquanto irriverenti, in netto contrasto con la morale bigotta e bacchettona della borghesia britannica.
Composto da Marc Almond(voce) e Dave Ball(sintetizzatori), il duo si formò nel 1979 a Leeds(Inghilterra), dove entrambi frequentavano il Politecnico. Il termine soft cell(cella soffice), sta ad indicare la camera imbottita, in cui vengono internati gli individui affetti da gravi squilibri psichici. Il loro primo lavoro fu un EP, Mutant Moment, registrato nel 1980, grazie ad un prestito di 2000 sterline, ricevuto dalla madre di Dave, che gli permise di farsi notare nella scena new wave britannica. Il mini album, ricercatissimo dai collezionisti, contiene 4 tracce: Potential, Frustration, L.O.V.E. Feelings, Metro MRX. Piacevolmente impressionato dal loro stile Stevo, futuro proprietario della label indipendente Some Bizarre ma, soprattutto, manager di Marc Almond per buona parte della sua carriera, li invitò ad incidere un brano per la compilation Some Bizarre Album, che sarà il trampolino di lancio per molte band, tra cui i Depeche Mode. Il contributo dei Soft Cell fu
"The Girl With The Patent Leather Face", grazie al quale il duo potè incidere Memorabilia, la prima hit dei Soft Cell, che li rese noti negli ambienti di club e discoteche. Ma il successo planetario arriverà nel luglio del 1981, col secondo singolo "Tainted Love", cover di un brano poco noto degli anni '70, scritto da Edd Cobb e cantato da Gloria Jones. La versione proposta dai Soft Cell, rimasta tuttora, nonostante i tentativi di altri artisti, la più famosa, raggiunse il primo posto nelle classifiche di mezzo mondo, Stati Uniti inclusi. Nello stesso anno si recarono a New York per registrare il loro primo album, "Non Stop Erotic Cabaret", che diverrà una vera e propria pietra miliare del pop elettronico. I singoli estratti saranno "Bedsitter", dove la vita notturna viene celebrata come unica evasione possibile, da una vita grigia e monotona, e "Say Hello, Wave Goodbye", dove un cliente saluta in modo romantico e addolorato, la prostituta con cui è stato poco prima. I fan però ricordano con piacere anche "Seedy Films", che racconta l'incontro in un cinema a luci rosse, "Youth", sulla gioventù perduta(molto bello il video, dove Marc Almond è solo in una stanza buia, seduto su uno sgabello, poi subito il primo piano sul suo volto, illuminato dalla proiezione di un filmato, che ripropone momenti gioiosi di una famiglia coi figli ancora piccoli, in netto contrasto col profondo dolore che la sua voce sprigiona), e la tanto discussa "Sex Dwarf", sull'invadenza del gossip e delle riviste scandalistiche, nella vita della gente comune, il cui video originale, ambientato in una macelleria, con pezzi di carne insanguinati sparsi ovunque, motoseghe, attori completamenta nudi e nani, fu sequestrato dalla polizia ancor prima di essere trasmesso. Nel 1982 furono registrate altre due hit di successo: "Torch", considerato dalla critica il miglior singolo dell'anno, solo nel 1991 sarà incluso nella raccolta antologica "Memorabilia-The Singles", e la romanticissima "What", inserita nel mini album "Non Stop Ecstatic Dancing". Il 1983 sarà la volta di "The Art Of Falling Apart", da cui verranno estratti "Where The Heart Is", sulla difficile convivenza in famiglia, e Numbers, in cui si descrive l'aspetto più arido e freddo della società, che considera le persone solo numeri di qualche elenco, ispirata all'omonimo romanzo di Johnny Reichy. L'album in questione, decisamente più dark del precedente e con un uso più ricercato del sintetizzatore, nonostante il modesto riscontro commerciale, sarà molto apprezzato dai fan più affezionati, e dai futuri musicisti che si affacceranno sulla scena alternative, trasformando i Soft Cell in una band di culto. Il 1984 sarà l'anno del loro ultimo album, fino alla reunion nel 2001. I singoli in esso contenuti sono "Soul Inside"e "Down In The Subway", cover di un brano di Jack Hammer. Ma la traccia più interessante è senza dubbio "L'Esqualita", ovvero luci ed ombre di una drag queen. Nel 2002, dopo essere tornati insieme l'anno precedente, con una serie di concerti dal vivo, Marc e Dave incidono un nuovo album. Cruelty Without Beauty contiene le due hit "Monoculture" e "The Night". Quest'ultima, cover di una melodia di Franky Vally, nel 1981 fu la prima scelta dei Soft Cell, per il loro secondo singolo, declinata poi a favore di "Tainted Love". Il sound della band è decisamente opera del notevole talento musicale di Dave Ball, ma è innegabile che l'immagine dei Soft Cell, è fortemente legata alla particolare voce di Marc Almand e gli scandali della sua travagliata esistenza. La sua vita è state difficile fin dalla tenera età. I problemi di salute dovuti a bronchite ed asma, erano aggravati dalla situazione familiare, resa precaria da un padre infedele ed alcolizzato, che rinfacciava al proprio figlio di essere nato per errore. Col successo arrivò anche una gran quantità di denaro, di cui molto dissipato nei più svariati tipi di droghe(egli stesso ha dichiarato di aver speso oltre 500mila sterlina solo in droghe pesanti). La tossicodipendenza raggiungerà un livello talmente insostenibile, che nel 1994 dovrà ricoverarsi in una clinica per la riabilitazione. Nel 2004 si trovò coinvolto in un grave incidente motociclistico, in cui era solo un passeggero. Le condizioni iniziali parevano critiche, ma si salvò, anche se per rimettersi del tutto, dovette attendere un lungo periodo di recupero, contrassegnato da altre operazioni chirurgiche e consulenze per disturbi da stress post traumatico, a causa delle gravi ferite riportate alla testa. Da molti considerato un'icona gay, Marc almond ci tiene però a precisare, che la sua omosessualità non influenza in alcun modo i testi delle canzoni. Da segnalare la raccolta di video Non Stop Exotic Video Show, in cui appare solo la versione di Sex Dwarf ammessa dalla censura, che vede Marc Almond in smoking, mentre dirige un'orchestra di travestiti. Per gli amanti della lettura invece, consiglio caldamente l'autobiografia di Marc Almond "Una vita corrotta(titolo originale "Tainted Life")", pubblicato in Italia da Arcana. I Soft Cell sono stati in grado di proporre con successo, una musica completamente nuova per l'epoca, con testi che, pur provocando l'indignazione dei ben pensanti, hanno fatto breccia sulle menti più aperte, che hanno visto in loro la possibilità di realizzarsi, senza dover mostrare una facciata socialmente accettabile. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

domenica 20 febbraio 2011

DR. FEELGOOD - I PIONIERI DEL PUNK

Il termine, nello slang britannico, indica l'eroina oppure un dottore molto disponibile a prescrivere psicofarmaci, ma coloro che lo scelsero, come nome per la propria band, hanno ricoperto un ruolo fondamentale, nel panorama rock degli anni '70, fino ad essere considerati i veri precursori del punk. I Dr. Feelgood si formarono nel 1971, in una cittadina dell'Essex(Est dell'Inghilterra), chiamata Convey Island, ma ribattezzata Oil City(Città del Petrolio), essendoci un'enorme raffineria, che dà lavoro alla maggior parte dei suoi abitanti. Dato che tre membri della band su quattro, si chiamavano John, per evitare confusione, scelsero dei fantasiosi nomi d'arte, ed ecco allora, come erano conosciuti dai fan: Lee Brilleaux=Lee Collinson(voce solista e armonica), Wilko Johnson=John Wilkinson(chitarra solista e autore), Sparko=John B. Sparks(basso), The Big Figure=John Martin(batteria). I Dr. Feelgood, col loro originalissimo Rythm and Blues, irrupero sulla scena, giusto quando il rock britannico risultava particolarmente piatto e noioso. Gia il look da gangster e lo sguardo torvo, erano sufficienti a scuotere i giovani dal loro torpore, le performance dal vivo poi, li mandavano letteralmente in delirio. Lee Brilleaux e Wilko Johnson, costituivano il nucleo principale della band, oltre ad essere i più appariscenti, in grado d'ipnotizzare il pubblico con le loro movenze. Istrioniche e provocatorie quelle di Brilleaux, a scatti ed ossessive quelle di Wilko. I loro concerti erano seguiti da icone del punk, come John Lydon dei Sex Pistols e Joe Strummer dei Clash, che li hanno considerati un grande incoraggiamento, a rendere concreto qualcosa nato già da tempo nella loro testa. Nel 1977 Wilko, fino ad allora anche autore di molte canzoni e disegnatore del logo dei Dr. Feelgood, abbandona la band, sostituito da John Jipie "Mayo". Causa principale fu l'attrito, via via crascente, con Lee Brillaux. Erano entrambi figure carismatiche, che sul palco si esibivano con grande energia ed intensità, due personalità prorompenti, non più in grado ormai, di convivere nella stessa band. Il modo in cui sia avvenuto, resta tuttora poco chiaro: Wilko dichiarò di essere stato cacciato, ma il resto della band lo smentì, affermando che si trattò di una sua libera scelta. Tale perdita incise inevitabilmente sul sound della band, che negli anni futuri vedrà nuovi musicisti prendere il posto dei precedenti. Della prima formazione, il più stabile rimase proprio Brilleaux, ma dovette suo malgrado abbandonare a causa di un cancro, che se lo porterà via il 7 aprile del 1994, sostituito da Pete Gage fino al 1999 e poi da Robert Kane. La band continua ad esibirsi in tournè, toccando varie nazioni in tutto il mondo, e dalla scomparsa di Brilleaux, ogni anno a Canvey Island viene organizzato un concerto speciale, The Lee Brillaux Birthday Memorial, i cui proventi sono devoluti a favore del Fair Havens Hospice in Westcliff-on-Sea. L'album che rese nota la band al grande pubblico è senza dubbio Malpractice, dell'ottobre 1975, contenente i singoli Back in the night e la cover del classico R&B di Jerry Leiber e Mike Stoller, Riot in Cell Block N°9, considerata dalla critica, la migliore versione mai proposta di questo brano. Ma sarà la raccolta live Stupidity, a consacrare definitivamente la band. Si tratta di un compendio del tour a ritmo serrato(ben 360 date in un anno, durante il quale Wilko ricorderà di aver dormito tre o quattro notti al massimo), che impegnò la band nel 1976. Sneakin' Suspicion, da cui verrà estratto il singolo omonimo, è l'ultimo lavoro a coinvlgere Wilko Johnson, che subito dopo si staccherà dalla band. In seguito, l'unico album degno di nota sarà Private Practice, contenente la hit di successo Milk and Alcohol. La più valida testimonianza video della band è l'ottimo film Oil City Confidential, proposto al London Film Festival nel 2009, dove ha ricevuto una standing ovation. La pellicola, trasmessa recentemente da Sky, sul canale Cult, è un insieme di interviste e riprese dal vivo, miscelato magistralmente da Julien Temple, già regista di The Great Rock'n'Roll Swindle(1979), Absolute Beginners(1986), Joe Strummer: The future is unwritten(2007), The Sex Pistols: There's always be an England(2008), ma prima ancora di numerosi video clip per altrettanti cantanti e rockband internazionali(tra cui Billy Idol, Gary Newman, Depeche Mode, Blur, David Bowie). I Dr.Feelgood ebbero il coraggio di presentare al pubblico, qualcosa che non si era mai sentito prima, con uno stile che non si era mai visto prima. Il loro coraggio li ha resi leggendari e la loro musica fece capire alle nuove leve, che un profondo cambiamento era ormai in atto. Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

domenica 6 febbraio 2011

JOHN LYDON - ICONA DEL PUNK E DINTORNI

Questa volta parliamo di un'autentica leggenda vivente, leader di due band, che hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia del rock: Sex Pistols e Public Image Limited.
John Joseph Lydon nasce il 31 gennaio 1956, da genitori immigrati irlandesi, a Finsbury Park, zona situata all'estrema periferia nord di Londra, nota all'epoca per l'alto tasso di criminalità. La sua famiglia, appartenente alla classe operaia(working class), si trovava costantemente in precarie condizioni economiche, ed essendo il maggiore di quattro figli, spesso doveva accudire i suoi fratelli più piccoli, a causa dei frequenti problemi di salute della madre, dovuti per lo più ad aborti spontanei. All'età di sette anni, fu affetto da meningite spinale, che lo tenne ricoverato in ospedale per un anno intero. Secondo lui, l'esperienza di questa malattia, che tra l'altro gli provocava forti allucinazioni, ha condizionato notevolmente le sue scelte di vita in età adolescenziale. Nel 1975, John Lydon diventa leader dei Sex Pistols, pietra miliare del punk britannico e mondiale, dopo che gli altri della band lo sentirono cantare "I'm Eighteen", di Alice Cooper. Ma fu il loro manager, Malcoln McLaren, in seguito considerato l'anima occulta del punk, a proporgli tale ruolo, piacevolmente colpito dal suo look, soprattutto dai capelli arancioni e dalla t-shirt, che originariamente esibiva il logo dei Pink Floyd, ma sopra il quale, egli ci aggiunse, con un pennarello, "I hate(Io odio)". Un giorno Steve Jones, chitarrista della band, affermò che i denti di Lydon erano tutti marci, e fu da questa osservazione, che ebbe origine il soprannome "Rotten(marcio)", che lo accompagnerà durante tutta la sua avventura coi Sex Pistols. La band, i cui restanti componenti erano Paul Cook(batteria) e Glen Matlock(basso), deve il nome al negozio di abbigliamento fetish Sex, di cui proprio Malcolm McLaren era titolare. Diversi sono i lavori apprezzati dai fan più affezionati, ma senza alcun dubbio, sono due le canzoni che saranno ricordate per sempre, e che scossero violontemente l'Inghilterra perbenista e bacchettona dell'epoca: "Anarchy in the UK" e "God save the Queen".
Anarchy in the UK, come si intuisce dal titolo, è un vero e proprio inno all'anarchia, e un disperato sfogo di rabbia, come reazione al disagio economico e sociale dei più giovani. Stroncata ferocemente dalla critica benpensante, attualmente l'autorevole rivista musicale Rolling Stone, l'ha collocata al n°53, fra le 500 migliori canzoni di tutti i tempi.
God Save the Queen, pensata come parodia all'inno nazionale del Regno Unito, è un profondo risentimento per i soprusi subiti dalla classe operaia, a vantaggio di pochi privilegiati, di cui la monarchia ne è il simbolo. Il ritornello "No future, no future(nessun futuro, nessun futuro)", cantato solo al termine della canzone, rappresenta uno dei manifesti più significativi del punk. Ufficialmente, il brano raggiunse il 2° posto nella classifica della "UK Singles Chart", ma nel marzo 2001, la BBC ha dichiarato che nel 1977, anno di uscita del singolo, aveva raggiunto la prima posizione, ma tale risultato venne oscurato dalla dirigenza dell'epoca.
Fra le apparizioni in TV, resta alla storia il loro intervento al programma "Today", di Bill Grundy, che venne interrotto a causa del linguaggio estremamente osceno usato dalla band.
Fu principalmente il lavoro prodotto dal binomio artistico Lydon(testi)/Matlock(musiche), a dare alla band un successo così immediato. Il declino ebbe inizio, proprio quando si decise di allontanare quest'ultimo, la cui unica colpa, era quella di appartenere ad una famiglia benestante. Verrà sostituito da Sid Vicious(il vero nome poteva essere sia John Simon Ritchie, che John Beverly, non essendo certa la sua paternità), il quale, pur non sapendo suonare, aveva però una forte presenza scenica, messa in risalto dal suo completo di jeans e giubbotto neri, i capelli a punta e un ghigno perenne. Il soprannome gli fu dato da Lydon, che aveva chiamato così il suo criceto(Sid, the Vicious, ovvero Sid, il Vizioso). La sua tragica fine, dovuta a un'overdose di eroina, a soli 21 ani, lo trasformerà nell'icona del lato più violento ed autolesionista del punk.
Fu John Lydon a decretare la fine della band, durante il concerto tenuto a San Francisco nel 1978 quando, dopo aver cantato "No fun(nessun divertimento)", domandò al pubblico:"Mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?".
Archiviato il progetto Sex Pistols, nello stesso anno John Lydon darà vita ai PIL(Public Image Limited), nome che scelse pensando al libro "The public image(l'immagine pubblica), della scrittrice scozzese Muriel Spark, che parlava di un'attrice terribilmente egocentrica. "Ah!", pensò Lydon, "Un' immagine pubblica...limitata!".
Il sound dei PIL, estremamente innovativo e punto di riferimento per molte band future, è caratterizzato da un misto di elettronica, suoni tribali, ed atmosfere dark. Il loro primo singolo è Public Image, che arrivò al 9° posto nella chart inglese. Ma il grande successo arriverà nel 1983 con "This is not a love song(titolo originale Love song)", che raggiunse in madrepatria la quinta posizione. Per ottenere un nuovo successo commerciale la band, di cui John Lydon sarà il solo elemento fisso, dovrà attendere fino al 1986 con "Rise"(11° posto).
Riguardo alla discografia, vi segnalo innanzitutto "Never mind the bollocks, Here is the Sex Pistols", ovvero l'unico album registrato in studio dalla band.
Nell'ambito della discografia dei PIL, decisamente più generosa, raccomando:
"First Issue", il loro primo album, che contiene "Public Image";
"Metal Box", che pur non avendo conseguito un eclatante riscontro nelle vendite, resta il lavoro più apprezzato dalla critica;
"Album(Compact Disc nella versione cd e Cassette nella versione musicassetta)", da cui verrà estratto "Rise", vanta la collaborazione di artisti del calibro di Ginger Baker(batterista dei Cream), il musicista giapponese Ryuichi Sakamoto e Steve Vai, uno dei più grandi chitarristi del pianeta, che esordì con la band di Frank Zappa;
per chi vuole prima avere un'idea generale della band, nel 1990 è stata pubblicata la raccolta "The Greatest Hits, So Far".
Per il reparto video, consiglio caldamente "The Punk Rock Movie", girato in Super 8, dal disc jokey Don Letts, autentica testimonianza video del punk. Ma immagino che i collezionisti non vorranno rinunciare a "The Great Rock'n'Roll Swindle(La Grande Truffa del Rock and Roll)", fortemente voluto da Malcolm McLaren, dove però John Lydon e Sid Vicious non prendono parte, ma vengono inseriti successivamente, con immagini di concerti ed interviste riprese in passato.
Per chi ama la lettura, non c'è alcun dubbio: "No Irish, No Blacks, No Dogs-Johnny Rotten, l'autobiografia", contenente le dichiarazioni, di tutti i protagonisti della scena punk anni '70, e gli estratti delle deposizione giurate, relative alla causa legale per i proventi dei
Sex Pistols, intrapresa nel maggio del 1978, nei confronti di Malcolm McLaren dallo stesso John Lydon, e vinta da quest'ultimo il 16 gennaio 1986. A questo riguardo, è importante ricordare, che John Lydon si adoperò, affinchè anche la madre di Sid Vicious ricevesse la sua parte.
Il libro dimostrerà, che la stampa dell'epoca tendeva a demonizzare la band, soprattutto in merito alla questione sulla droga. In realtà solo Sid Vicious faceva uso di droghe pesanti, mentre John Lydon provò l'eroina una sola volta, perchè si sentì così male, da non voler più ripetere l'esperienza. Steve Jones invece, fu dipendente dall'eroina , solo dopo lo scioglimento dei
Sex Pistols, per un periodo di circa due anni.
Fra le varie collaborazioni di John Lydon, insieme ad altre band, interessanti sono:
"Animal speaks", cantata insieme ai Golden Palominos;
"World Distruction", facente parte del progetto Time Zone, che coinvolgeva, tra gli altri, gli Afrika Bambaataa.
Entrambe sono contenute nella compilation "After the Anarchy", stampata nel 1993 dalla Connoisseur Collection.
Da ricordare infine, l'esperienza cinematografica di John Lydon, nel ruolo di protagonista in "Copkiller", pellicola del 1983, diretta dall'italiano Roberto Faenza e che annovera, fra gli interpreti, un mostro sacro come Harvey Keitel.
Negli ultimi anni poi, c'è stata la reunion sia dei Sex Pistols, che dei PIL.
Tutto questo da un ragazzo, che in tenera età, era stato penalizzato dalla grave indigenza della sua famiglia, un ambiente sociale sfavorevole e gravi problemi di salute. Davvero niente male! Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!