lunedì 31 gennaio 2011

SYD BARRETT - IL GENIO DEL ROCK PSICHEDELICO

Ebbene sì. Adesso parleremo proprio di lui, il "diamante pazzo" dei Pink Floyd.
Syd Barrett(nome completo Roger Keith "Syd" Barrett), nasce a Cambridge il 6 gennaio 1946. Fu il primo leader dei Pink Floyd dal 1965 al 1968, e si deve a lui la paternità del nome(da due dei suoi musicisti blues preferiti, ovvero Pink Anderson e Floyd Council), anche se dichiarò alla stampa, che il nome gli era stato suggerito da creature extraterrestri.
Considerato un'artista di notevole talento, sia dalla critica, che dai colleghi(David Bowie, Iggy Pop e Marc Almond dei Soft Cell, hanno dichiarato di considerarlo come principale fonte d'ispirazione), tutti i suoi testi trattano temi, considerati all'epoca(fine anni '60) scandalosi e tabù.
La band cominciò ad avere successo grazie a due singoli partoriti dal suo genio: Arnold Layne e See Emily Play.
Arnold Layne è un travestito, vittima del feroce pregiudizio altrui, mentre Emily è una ragazza di buona famiglia, ma del tutto incapace di relazionarsi col mondo esterno.
Durante i concerti, notevole era la sua capacità di coinvolgere il pubblico. Le sue movenze sciamaniche in quei suggestivi spettacoli di luce, lo trasformavano in una creatura fiabesca, naturale estensione di quelle immagini caleidoscopiche.
Syd Barrett cadde ben presto nella spirale di una droga, all'epoca molto diffusa: l'LSD, un potente allucinogeno, che compromise le sue facoltà mentali.
Gli aneddoti sulla sua follia si sprecano. Perfino adesso, capita che qualche giornalista, amico o conoscente, ne racconti uno nuovo, vero o inventato che sia.
Ben noto è l'episodio in cui, invitato per la seconda settimana consecutiva, al celebre programma televisivo Top of the Pops, si presentò in pigiama, mentre la terza settimana, rifiutò addirittura di prendervi parte, perchè anche John Lennon aveva smesso di andarci.
E' davvero triste, che una figura così fondamentale del rock psichedelico, abbia in seguito dovuto sopravvivere con una pensione d'invalidità, fino a mancare del tutto il 7 luglio 2006, per un tumore al pancreas, anche se alcuni affermano, che sia deceduto a causa di complicazioni dovute al diabete.
Gli album registrati in studio coi Pink Floyd sono:
The Piper at the Gates of Dawn, contenente il singolo See Emily Play, e nella versione inglese trovate anche Astronomy Domine, Flaming e Bike, assenti in quella americana, mentre la versione 40° anniversario è composta da ben tre dischi(molte canzoni sono proposte sia in versione mono che stereo, per un totale di 31 tracce), e contiene il primo singolo della band Arnold Layne e Paint Box, scritta e cantata da Richard Wright, tastierista della band;
A Saucerful of Secrets, ultimo lavoro di Syd Barrett insieme ai Pink Floyd.
Tra i lavori solisti, più che altro brani acustici, ben lontani dalla psichedelia che lo aveva caratterizzato, vanno ricordati gli album The Madcap Laughs, Barrett, e per i collezionisti più scrupolosi Opel, che raccoglie brani del suo terzo lavoro mai uscito, altri in precedenza scartati, più alcuni bootleg.
I libri relativi alla sua biografia, sono presenti in quantità industriale, però io vi consiglio "Syd Barrett-Il diamante pazzo dei Pink Floyd", di Mike Watkinson e Pete Anderson, pubblicato da Arcana Editrice, che propone un buon equilibrio fra la drammatica vita privata e la descrizione del suo talento artistico.
Riguardo ai video, i collezionisti andranno pazzi per "Syd Barrett's First Trip", privo di audio e fatto di sole immagini, che si prestano così alle più diverse interpretazioni.
Inoltre, è in fase di progettazione un film sulla sua vita, diretto dal regista inglese Tony Vandenende, già autore di vari videoclip musicali, mentre il genio dei Pink Floyd avrà il volto del cantante canadese Chris Field.
Per adesso è tutto. Auguro suoni insoliti a tutti!

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